Il resveratrolo (3,5,4′-triidrossi-trans-stilbene) è una sostanza di origine vegetale che fa parte del gruppo degli stilbeni, composti non flavonoidi appartenenti alla famiglia dei polifenoli.
Questa molecola viene prodotta naturalmente da numerose piante, come la vite, le more ed il cacao, in risposta agli attacchi da agenti patogeni (batteri e funghi).
Il resveratrolo è stato scoperto negli anni ‘90 in seguito ad un fenomeno chiamato “paradosso francese”: nonostante in Francia la dieta locale prevedesse il consumo di cibi molto grassi, la mortalità per malattie cardiovascolari era nettamente più bassa rispetto ad altri paesi con abitudini alimentari simili (ad esempio gli Stati Uniti). Sulla base di questo paradosso si è arrivati all’identificazione del resveratrolo, una molecola contenuta nel vino rosso, bevanda largamente consumata dai francesi.
Ad oggi, la fonte alimentare più abbondante di resveratrolo resta l’uva rossa, ma discrete quantità si trovano anche nei frutti di bosco, nei mirtilli, nel gelso, nei lamponi e nelle arachidi.
Inoltre, il resveratrolo si trova comunemente in molti integratori alimentari grazie alle sue tantissime proprietà benefiche per la salute: proprietà anti-aging; proprietà antinfiammatorie; proprietà antiossidanti; proprietà antiaterogene; proprietà antimicrobiche; proprietà antirumorali; proprietà cicatrizzanti.
Poiché questa sostanza ha dimostrato di possedere una vasta gamma di attività biologiche sia in vitro che in vivo, l’interesse verso lo studio approfondito di molecola cresce sempre di più. In particolare, nell’ultimo anno sembrerebbe che la ricerca si sia concentrata sull’attività antivirale, antiinfiammatoria e sull’azione neuroprotettiva del resveratrolo. Infatti, numerosi studi hanno comprovato che questa molecola è dotata di un effetto antivirale ad ampio spettro nei confronti di virus respiratori sia a DNA che a RNA, tra cui il virus dell’influenza, i rhinovirus, il metapneumovirus umano ed il Sars-Cov2. In questo contesto, il resveratrolo può avere un potenziale valore anche per la sua attività antinfiammatoria, poiché la maggior parte delle gravi complicanze associate al virus Covid-19 sono legate all’eccessiva attivazione della risposta immunitaria dell’ospite, con conseguente danno polmonare. [1]
Inoltre, un recentissimo studio ha convalidato che la supplementazione di resveratrolo a basse dosi (75mg) può migliorare le funzioni cognitive e cerebrovascolari nelle donne in post-menopausa determinando di conseguenza un rallentamento del declino cognitivo dovuto all’invecchiamento e alla menopausa. Appare evidente dai dati raccolti in questo studio che l’implemento di resveratrolo nella dieta delle partecipanti al test abbia prodotto un miglioramento significativo delle prestazioni cognitive complessive rispetto al placebo; inoltre, in questa sperimentazione è stato dimostrato un potenziamento relativo alla memoria verbale nelle donne di età ≥65 anni. [2] Questo test clinico ha corroborato una tesi sostenuta già in precedenti trials, misurando le funzioni cognitive delle partecipanti con test internazionali validati.
Questi risultati incoraggiano anche un possibile uso nella demenza senile.
Tra l’altro, l’uso di resveratrolo come integratore alimentare non è accompagnato da particolari effetti avversi. Questa sostanza, assunta già da tempi antichi, è decisamente ben tollerata dal nostro organismo.
In conclusione, è possibile dire, per i motivi sopra citati, che il resveratrolo può essere considerato un ottimo supplemento alle nostre comuni abitudini alimentari.
[1] Filardo S, Di Pietro M, Mastromarino P, Sessa R. Therapeutic potential of resveratrol against emerging respiratory viral infections. Pharmacol Ther. 2020 Oct;214:107613. doi: 10.1016/j.pharmthera.2020.107613.
[2] Thaung Zaw, Jay Jay et al. Long-term effects of resveratrol on cognition, cerebrovascular function and cardio-metabolic markers in postmenopausal women: A 24-month randomised, double-blind, placebo-controlled, crossover study. Clinical Nutrition, August 2020