Automedicazione e AI: quali effetti sull’alfabetizzazione sanitaria?

Il modo in cui gli italiani cercano informazioni sulla salute sta cambiando. Il nuovo Rapporto Censis–Assosalute mostra un buon livello di alfabetizzazione sanitaria, ma anche il rischio di bolle informative e fake news quando ci si affida solo al digitale.
Automedicazione e AI
Automedicazione e AI

Automedicazione e AI non sono più due mondi separati.

Il nuovo Rapporto Censis–Assosalute mostra come, in Italia, l’uso consapevole dei farmaci da banco si inserisca ormai in una situazione dove motori di ricerca, social e intelligenza artificiale sono diventati interlocutori quotidiani per chi cerca informazioni sulla salute.

Il dato di partenza è positivo: il modello italiano di automedicazione si appoggia su un buon livello di alfabetizzazione sanitaria. Inoltre, la maggioranza dei cittadini conosce l’esistenza dei farmaci di automedicazione e li utilizza per gestire piccoli disturbi. Soprattutto, continua a riconoscere il valore del confronto con i professionisti.

In caso di dubbi, il Rapporto evidenzia che quasi metà degli italiani si rivolge al medico di medicina generale (48,2%). Una quota molto simile si affida al farmacista (47,9%). Al contrario, solo il 24,1% cerca informazioni esclusivamente tramite motori di ricerca.

Questo patrimonio, però, è messo alla prova da una trasformazione profonda delle abitudini informative. Web, social e, più di recente, intelligenza artificiale hanno ampliato enormemente l’accesso ai contenuti sulla salute. Tuttavia, non sempre alla stessa velocità è cresciuta la capacità di valutarne qualità e attendibilità.

Secondo il Censis una parte significativa degli italiani usa l’AI per informarsi su piccoli disturbi e farmaci di automedicazione. Le percentuali risultano particolarmente elevate nelle fasce più giovani.

L’effetto bolla informativa e il rischio fake news

Gli algoritmi – di motori di ricerca, social e sistemi di AI – tendono a proporre contenuti in linea con ciò che l’utente ha già cercato o mostrato di apprezzare.

Applicato alla salute, questo può far sì che una persona incontri sempre le stesse argomentazioni, conferme e testimonianze. Così rischia di non imbattersi in punti di vista alternativi o in correzioni autorevoli.

Non a caso, una quota rilevante di italiani dichiara di essersi imbattuta in notizie sulla salute poi rivelatesi false. Inoltre, il Rapporto sottolinea come chi usa l’AI senza confrontarsi con medico o farmacista sia più esposto a comportamenti poco coerenti con il modello di automedicazione responsabile.

È qui che l’alfabetizzazione sanitaria viene davvero messa alla prova: non solo capire come usare un farmaco, ma anche come orientarsi tra informazioni contrastanti, semplificate o imprecise.

Cosa chiedono i cittadini

Di fronte a questa complessità, gli italiani non sembrano affatto indifferenti al tema della qualità delle informazioni.

Il Rapporto Censis–Assosalute evidenzia che oltre tre quarti della popolazione (circa il 77%) ritiene essenziale poter contare su contenuti certificati e di qualità sui piccoli disturbi e sui farmaci senza obbligo di ricetta. Inoltre, circa due terzi vorrebbero app e siti ufficiali dedicati proprio a questo ambito.

Il ruolo della farmacia tra AI e alfabetizzazione sanitaria

Cosa può fare la farmacia a riguardo? Innanzitutto, va premesso che il cittadino arriva spesso al banco portando con sé un bagaglio di informazioni. Queste possono essere state trovate sul web, sui social o ottenute da un chatbot basato sull’AI e vanno interpretate, contestualizzate e, se necessario, corrette.

Il Rapporto sottolinea come le competenze dei professionisti sanitari continuino a essere percepite come insostituibili. Per questo motivo, medici e farmacisti restano i principali punti di riferimento quando si tratta di assumere decisioni sui farmaci di automedicazione.

La farmacia può aiutare il cittadino a comprendere limiti e potenzialità dell’AI e a distinguere fonti affidabili da contenuti inaccurati. In questo modo contribuisce a mantenere quell’atteggiamento critico che è alla base stessa dell’alfabetizzazione sanitaria.

Può farlo presidiando il digitale con contenuti chiari e certificati, rafforzando il proprio ruolo di “filtro” autorevole tra AI, web e cittadino, in linea con le indicazioni del Rapporto Censis–Assosalute.

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Fonti:
Farmacia News
Rapporto ASSOSALUTE-CENSIS: L’automedicazione al tempo dell’Intelligenza Artificiale e delle fake news