L’intelligenza artificiale in farmacia non è più solo un tema del futuro, ma una realtà che presto avrà regole precise. Il 17 settembre il Senato ha approvato una nuova legge che affianca il regolamento europeo (AI Act) e mette nero su bianco principi chiari: trasparenza, sicurezza, tutela dei dati e rispetto delle persone.
Ma cosa significa per chi lavora in farmacia, ogni giorno a contatto con pazienti e clienti?
Una legge che guarda avanti
La norma non entra nei dettagli tecnici (quelli arriveranno con i decreti attuativi), ma fissa i valori di base: l’intelligenza artificiale deve essere usata in modo corretto, non può ingannare, deve proteggere la privacy e deve rimanere sempre sotto controllo umano.
Il provvedimento è una cornice di principi e obiettivi: un testo ampio, suddiviso in più articoli. Non detta regole pratiche immediate, ma affida al Governo il compito di scrivere i decreti attuativi. Saranno proprio questi decreti a calare i valori generali nei vari ambiti – sanità, lavoro, pubblica amministrazione – traducendo le intenzioni della legge in regole operative.
Tra le novità più discusse, c’è l’introduzione del reato di deepfake, per fermare video e immagini falsi che possono danneggiare la reputazione di persone o aziende. Un segnale importante in un’epoca in cui la disinformazione corre veloce.
Cosa cambia per la farmacia
Per una farmacia queste linee guida non sono un esercizio teorico: hanno ricadute concrete sulla comunicazione e sui servizi digitali. Alcuni esempi:
- I contenuti generati con l’aiuto dell’intelligenza artificiale dovranno essere chiari e riconoscibili, per non creare confusione nei clienti;
- Chatbot, prenotazioni online e sistemi di messaggistica dovranno gestire i dati personali in piena trasparenza;
- Chi lavora in farmacia sarà chiamato a sviluppare maggiori competenze digitali, così da sfruttare i vantaggi dell’innovazione senza rischiare errori o incomprensioni.
Il nuovo disegno di legge, infatti, sottolinea con forza che la sanità è uno dei settori più delicati. Per le farmacie questo significa adottare strumenti digitali trasparenti e leggibili, evitando ogni forma di diffidenza o confusione nei clienti.
Le linee guida fondamentali restano sempre: trasparenza, responsabilità, rispetto della privacy e della dignità delle persone.
Opportunità più che rischi
Se ben usata, l’IA può semplificare molte attività quotidiane: rispondere a domande frequenti, ricordare appuntamenti, analizzare i feedback dei clienti. Tutto questo libera tempo prezioso da dedicare al cuore della professione: il contatto umano con i pazienti.
La legge, quindi, non è una frenata all’innovazione, ma una cornice per usarla con fiducia e responsabilità.
La farmacia del futuro parte da qui
L’arrivo di questa normativa è un invito a prepararsi: non basta “subire” il cambiamento, serve gestirlo. Con procedure chiare, un pizzico di formazione e gli strumenti giusti, ogni farmacia può trasformare l’intelligenza artificiale da minaccia a opportunità.